Weideman Carl Friederich

Six Concertos in seven parts for one or two german flutes - Opera seconda

(Musica strumentale)
University of Western Ontario, Toronto
Trascrizione a cura di Antonio Frigé
Introduzione di Marco Brolli

ISMN 979-0-705083-25-9

217 pagine

Carl Friedrich Weideman (Germania, inizio XVIII sec. - Londra, 1782) era un flautista e compositore tedesco che ha trascorso la maggior parte della sua carriera in Inghilterra. Non è nota la data esatta del suo arrivo sul suolo inglese, ma è certo che prese parte all’esecuzione dell’opera Tamerlano di G. F. Handel presso l’Haymarket Theatre di Londra nella primavera del 1725. Quando J. J. Quantz visitò l’Inghilterra nel 1727 Weideman era già un accreditato virtuoso di flauto della capitale. Viene anche ricordato quale co-fondatore di un’istituzione di assistenza ai musicisti e alle relative famiglie cadute in povertà, che successivamente diventerà la Royal Society of Musicians of Great Britain, e che aiutò molte personalità del mondo musicale dell’epoca, Handel incluso. L’attività di Weideman era piuttosto piena e diversificata: organizzava concerti di beneficenza, componeva minuetti per i balletti di corte, era un flautista molto richiesto e nel 1778 divenne membro della Banda Reale. William Hogarth dipinse tra il 1743 ed il 1745 una serie di sei tele intitolato Marriage A-la Mode; nel quarto dipinto dal titolo The Toilette si trova ritratto un flautista: pare che quel flautista sia proprio il nostro Weideman.
Il frontespizio dei 6 Concerti op. 2 qui pubblicati recita “Six concertos in seven parts for one and two german flutes, two violins, a tenor, with a thorough bass for the violoncello and harpischord [...]”, pubblicati dallo stesso autore, ma stampati e venduti da John Walsh, Londra, intorno al 1746. Si tratta di una raccolta di sei concerti, tre per flauto e archi e tre per due flauti e archi, alternando lo stile del concerto solistico a quello del concerto grosso. Non lontani dalla pubblicazione dei dodici concerti grossi di Handel op. 6 (1739-1741), lo stile di questi brani di Weideman risente senza dubbio della citata produzione handeliana, che a sua volta discende dalla tradizione corelliana e che influenzerà altri compositori stranieri residenti in Inghilterra cimentatisi nel medesimo genere, come Geminiani e Barsanti. Nonostante l’influenza di Handel i sei concerti di Weideman non si limitano affatto ad un puro epigonismo, rivelano anzi tratti distintivi tipici della generazione a cavallo tra il tardo barocco e il pre-classicismo.
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