Talbot Michael, Sardelli Federico Maria

Pensieri Fugaci - Certame di fughe (Fugitive Thoughts - a contest of fugues)

(Altro)
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12 fughe

101 pag.

ISBN: 978-88-98342-96-9

Indice

I litiganti (Tastiera)
Fuga Arguta a 4 (Archi)
Fuga a 4 in F (Archi)
Fuga Cromatica a 4 (Archi)
Cum Sancto Spiritu a 4 (Coro)
Fuga Colorita a 4 (Archi)
Fuga Fiduciosa (Tastiera)
Fuga Postale a 4 (Archi)
Fuga a 4 in d (Archi)
Fuga Tempestosa a 4 (Archi)
Dona nobis pacem a 4 (Coro)
Fuga Testarda a 4 (Archi)

Beato colui che comprende e sà direttamente
praticare il real sentiero della Fuga, che smaltato
scorgesi di gemme preziose di scienza armonica [...]
e col suo splendente fasto sa fugar le tenebre della Musica.

FRANCESCO MARIA VERACINI
Il trionfo della pratica musicale, V


Chi scrive più fughe, oggi? La domanda è quasi retorica, ma non del tutto. Una manciata di persone sparse nel mondo indulge compulsivamente, e senza dubbio spesso furtivamente, a questa abitudine. Lo fanno un po’ per esercizio mentale, un po’ in omaggio alla musica che amano, e un po’ anche perché comporre una fuga può essere oggigiorno, quasi paradossalmente, più semplice che comporre un brano in molte altre forme, in quanto ci sono chiari principî costruttivi e buoni modelli da seguire.
In teoria, le fughe possono essere scritte in qualsiasi linguaggio musicale da Sweelinck a Shostakovich. Si dà il caso, però, che i due autori che hanno unito le loro forze per compilare il presente volume nello spirito di una gara amichevole, abbiano preferito aderire al linguaggio musicale della prima metà del XVIII secolo. Ciascuno di loro ha i dei modelli e delle influenze preferite all’interno di questo periodo, che lasceremo scoprire ai fruitori di questo volume. Prima di concepire l’idea di questa raccolta, gli autori si sono scambiati fughe tramite internet per lunghi anni, in uno spirito molto simile a quello con cui dei giocatori di scacchi fanno le loro mosse.
Una parola di rassicurazione: queste non sono fughe “da esame”. Non sottostanno ad una lista fissa di criterî e regole da applicare ad ogni composizione, come il contrappunto inverso, lo stretto, il pedale, l’aumentazione e la diminuzione. Ogni fuga attinge da questa riserva solo ciò di cui ha bisogno e tralascia il resto. Queste sono fughe scritte per il piacere – preferibilmente quello dell’esecuzione – più che per lo sfoggio erudito.
È desiderio d’entrambi gli autori che questa raccolta offra una testimonianza duratura dei loro sforzi fugati, che si sono moltiplicati grazie all’esser condivisi. Allo stesso tempo, speriamo che anche i nostri amici possano trovarvi interesse e piacere. Questo è una gara, certo, ma nella quale il vero vincitore non può essere che la musica stessa. O almeno così si spera.
Alcune precisazioni sull’esecuzione sono necessarie. Nella maggior parte delle fughe i segni dinamici sono assenti, ma gli esecutori sono invitati a introdurre delle ombreggiature dinamiche secondo la natura dei proprî strumenti, il contesto esecutivo e la loro personale reazione alla musica. Non sono stati aggiunti i numeri al basso continuo nelle fughe per ensemble notate in partitura, ma un’esecuzione di ciascuna di esse dovrebbe legittimamente includere una parte di continuo – identica a quella del basso – appropriatamente numerata e interpretata. Le linee degli archi o delle voci possono essere eseguite sia a parti reali che con raddoppi.
Potrà questo volume segnare la fine della nostra mania di scrivere fughe? Gli auspicî non son buoni perché, come dice il proverbio, «l’appetito vien mangiando». Intanto, per il momento, questa raccolta può rappresentare una sufficiente testimonianza di una passione che ci sentiamo di raccomandare vivamente anche ad altri.

GLI AUTORI

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