Six Concertos in seven parts, Opera I

(Musica strumentale)

University of Michigan

Trascrizione a cura di Antonio Frigé
Introduzione di Michael Talbot

155 pag.

ISBN 978-88-98342-02-0

Poche persone hanno oggi sentito parlare di Georg Berg. I grandi storici della musica settecenteschi, Sir John Hawkins e Charles Burney, ignorarono semplicemente lui e la sua musica, mentre la posterità non ha praticamente fatto nulla per riscattarlo dall'oscurità. Eppure Berg fu un compositore di grandi capacità che produsse musica significativa sia nel campo strumentale che in quello vocale. È da sperare che questa pubblicazione dei suoi primi lavori databili, i Six Concertos in Seven Parts, Op. I (London, 1755), possa accendere l'interesse su di lui, oltreché fornire musica perfettamente rifinita e gradevole alle esecuzioni, e forse anche alle registrazioni discografiche.
George Berg fu l'ultimo dei molti figli nati da Peter Berg, un londinese dedito alla produzione di intelaiature per corsetti realizzate in ossa di balena o in metallo, e di sua moglie Elizabeth. Contrariamente alle informazioni scorrette che sono giunte fino ai tempi moderni, egli non era nato in Germania, anche se suo padre, sepolto nel cimitero della chiesa luterana tedesca della Savoy Chapel di Londra, doveva essere di lingua tedesca e, pertanto, probabile immigrato tedesco di prima generazione. George fu istruito nella musica da Johann Christoph Pepusch e negli anni 1760-1762 compì un viaggio in Italia per «ulteriori perfezionamenti nella scienza della musica». Egli fu principalmente un tastierista (sebbene suonasse anche il violino) e dal 1762 in poi resse il posto di organista presso la chiesa di St Mary-at-Hill a Billingsgate. Fu anche attivo come insegnante di strumenti a tastiera. Fin dall’anno 1759, al più tardi, s'interessò alla chimica e alla produzione del vetro, conducendo numerosi esperimenti in questi campi, anche se queste attività 'extra- curricolari' non debbono qui trattenere ulteriormente la nostra attenzione...