Confitebor a Soprano solo e 4 voci, con violini, oboe ed organo
(Sacred vocal music)
The British Library (GB-Lbl) Add. 31550
Trascrizione a cura di Bruno Musumeci
ISMN 979-0-705083-80-4
79 pagine
Antonio Caldara (1670-1736) è una figura chiave della musica europea tra ‘600 e ‘700. Nato a Venezia, la culla dell’opera italiana secentesca, inizia a lavorare da giovanissimo come cantore nella cappella di San Marco. Si distingue presto come violoncellista, ma sarà l’attività di compositore a renderlo famoso e a procurargli incarichi prima a Mantova (dal 1699), poi a Roma presso il principe Ruspoli (dal 1709), infine a Vienna, come secondo maestro di cappella dal 1716 fino alla morte avvenuta nel 1736. Caldara fu autore di 78 lavori drammatici, 42 oratori, oltre a innumerevoli altri lavori sacri e profani, e assunse un posto di primo piano nella vita musicale a cavallo tra i due secoli insieme ad Alessandro Scarlatti, Stradella, Corelli e Händel. La sua produzione, purtroppo in gran parte dimenticata, era allora grandemente apprezzata, tanto da indurre per esempio Nicolas Bernier a definirlo “Il più celebre maestro d’Italia dell'epoca”. Questo brano è stato composto nel periodo in cui Caldara era a Roma: lì aveva a disposizione gli oboisti di Venezia (che suonavano strumenti a un diapason di circa Hz 440) mentre a Roma gli organi erano accordati quasi un tono più basso. Pertanto la parte dell’oboe è scritta un tono sotto.
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