Caldara Antonio

Il perché - Cantata per soprano, violini, viola e basso continuo

(Profane vocal music)
Santini-Bibliothek (Münster, Santini-Bibliothek (D-MÜs SANT Hs 780)
Trascrizione a cura di Bruno Musumeci e Antonio Frigé
Introduzione di Andrea Zedler

ISMN 979-0-705102-08-6

43 pagine

La cantata per soprano, violini, viola e basso continuo Il perché, oggi conservata nella Collezione Santini della Diözesanbibliothek di Münster (D-MÜs SANT Hs 780) costituisce la prima cantata superstite del repertorio composto da Caldara per il principe Ruspoli. Il compimento della redazione della copia della cantata è datato 23 giugno 1709 e fu realizzato da Francesco Antonio Lanciani, che lavorò per anni come copista per la casa Ruspoli. Secondo il testo anonimo, la cantata è divisa in cinque parti nella sequenza aria-recitativa-aria-recitativa-aria. Un’indagine sui testi che Caldara mise in musica per Ruspoli tra il 1709 e il 1716 rivela subito il loro chiaro orientamento tematico di natura arcadico-pastorale. Ruspoli, membro appunto dell’Accademia dell’Arcadia, si è così innestato, con atteggiamento ostentativo, sulla tradizione di questa influente accademia letteraria, offrendo per anni, grazie alla Conversazione, un palcoscenico settimanale per i membri dell’Accademia al cospetto del pubblico romano e internazionale. Alcuni colleghi dell’Accademia erano autori dei testi delle composizioni di Caldara; tuttavia, attribuzioni chiare e incontrovertibili sono possibili solo eccezionalmente.
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