XII Concertos in eight parts

(Instrumental music)

London, 1727

XII Concertos
in eights parts:
the first three for violins and one small flute
the second three for violins and two small flutes
the third three for violins and german flute
and three for violins and one oboy.

Trascrizione a cura di Antonio Frigé
Introduzione di Alessandro Borin

177 pag.

ISBN: 978-88-98342-87-7

I XII Concertos in Eight Parts di Robert Woodcock furono editi a Londra, per i tipi di John Walsh, nel 1727. L’interesse nei confronti del concerto per flauto sul suolo inglese toccò il suo apice durante il venticinquennio compreso fra l’inizio della prima e la metà della terza decade del diciottesimo secolo. Le esecuzioni avevano luogo sia nella forma di concerti pubblici che negli intervalli delle rappresentazioni teatrali. Fra i numerosi virtuosi nati o residenti in Gran Bretagna che si dedicarono a questo strumento vanno menzionati almeno John Baston, Lewis Granom, John Jones, Jean Christian Kytch, James Paisible, Jacob Price, Giuseppe Sammartini e Johann Christian Schickhardt. La raccolta di concerti di Woodcock – che segue di un anno quella dei Concertos in 7 Parts di William Babell (editi postumi, sempre presso Walsh, nel 1726) e precede di due i Six Concertos in Six Parts for Violins and Flutes, viz. a Fifth, Sixth and Consort Flute di John Baston (Londra, 1729) – annovera tre concerti per flauto piccolo o sixth flute (uno strumento sopranino intonato una sesta sopra la normale tessitura, la cui nota più grave corrisponde al Re4), tre per due flauti piccoli, tre per traversiere e tre per oboe. La maggior parte di queste composizioni ha una struttura tripartita (secondo l’alternanza veloce-lento-veloce), ad ec- cezione degli ultimi tre concerti della serie, che prevedono un quarto movimento (secondo la successione lento-veloce-lento-veloce). Questi ultimi (insieme al «Concerto V») sono inoltre gli unici concerti della raccolta a contemplare una parte di «Viola» (scritta in chiave di mezzosoprano). Le tre parti di violino comprendono un «Violino Primo» (che comprende dei «soli»), un «Violino primo di ripieno» e un «Violino secondo»; quelle del Basso prevedono una parte per «Violoncello» (che esegue occasionalmente dei «soli») ed una genericamente destinata al «Basso Continuo»...